Nel primo trimestre 2019 si stima una flessione congiunturale (cioè che riguarda il rapporto delle esportazioni rispetto al trimestre precedente, ovvero rispetto all’ultimo trimestre del 2018) delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: -2,4% per il Sud e Isole, -1,0% sia per il Nord-est sia per il Nord-ovest, mentre per il Centro si registra un ampio aumento delle vendite (+7,0%). Lo comunica oggi l’Istat diffondendo i dati delle “Esportazioni delle Regioni italiane” nel I trimestre 2019.
Nello stesso periodo l’export mostra una crescita tendenziale (cioè che riguarda il rapporto delle esportazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ovvero rispetto al primo trimestre del 2018) molto sostenuta per il Centro (+15,1%), superiore alla media nazionale per il Sud (+2,5%) e il Nord-est (+2,4%), mentre il Nord-ovest registra una diminuzione (-2,0%) e le Isole una marcata contrazione delle vendite (-17,6%).
Tra le regioni più dinamiche all’export nel confronto con il primo trimestre 2018, si segnalano Molise (+59,1%), Lazio (+21,0%), Toscana (+16,1%) e Puglia (+9,7%). Diversamente, si registrano ampi segnali negativi per Sardegna (-17,7%), Sicilia (-17,5%), Basilicata (-16,3%) e Calabria (-14,7%).
Nel primo trimestre 2019 – spiega l’Istat – le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e di articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export nazionale per 1,6 punti percentuali.
Su base annua un impulso positivo alla crescita dell’export nazionale proviene dalle vendite della Toscana verso Svizzera (+84,2%) e Regno Unito (+34,7%), del Lazio verso gli Stati Uniti (+113,7%) e dell’Emilia Romagna verso il Regno Unito (+19,6%). Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance positive di Firenze, Latina, Frosinone, Bologna e Arezzo.