Milano – All’apice dello scontro tra Washington e Pechino, culminato nel bando assoluto contro il big player delle telecomunicazioni “Huawei” deciso dall’amministrazione Trump, la tensione che caratterizza in questi giorni i rapporti tra Cina e Stati Uniti ha ormai travalicato il mero piano commerciale andando a inserirsi in un discorso tecnologico, strategico e culturale più ampio.
Oggi Huawei è un gigante con oltre 150.000 impiegati in tutto il mondo e il suo fondatore, Ren Zhengfei, è di fatto uno fra i business leader più stimati e temuti sulla scena planetaria. Dotato di un carattere schivo e di un approccio profondamente concreto, Zhengfei ha portato Huawei a occupare una posizione di forza non solo fra le principali aziende nazionali cinesi, ma nel mondo. Una posizione tale da dare preoccupazioni all’antagonista per eccellenza a livello internazionale: gli Stati Uniti.
Ma non è sempre stato così. La storia del fondatore di Huawei mostra in modo efficace le difficoltà siano l’anticamera per la grandezza e il successo. La genesi e i primi passi del colosso cinese sono raccontati nella biografia “Huawei, il fondatore. Storia di Ren Zhengfei” pubblicata recentemente da Guerini Next. Uno strumento per conoscere l’incredibile impresa compiuta da un uomo venuto dal nulla, che ha contribuito alla grande ascesa economica della Cina sulla scena globale.