Roma. Il Consiglio dei Ministri di ieri alla fine ha deciso di rinviare la discussione e l’approvazione dei due decreti più importanti: il dl sicurezza Bis, sostenuto e promosso da Salvini e il dl famiglia e natalità voluto dall’altro vice-premier, Di Maio. Ufficialmente le ragioni del rinvio sono legate agli elementi di criticità emersi e ai chiarimenti in tal senso che dovranno arrivare dagli uffici della Presidenza della Repubblica. Tra i due azionisti di Governo è noto che sussistono delle differenze di sensibilità su alcuni contenuti del dl sicurezza bis e le fibrillazioni di questi giorni, dovute anche alla campagna elettorale in corso, ha suggerito di rinviare i nodi da sciogliere. Il clima del Consiglio dei Ministri di ieri era molto teso, dopo le parole di Giorgetti, politico solitamente “in ombra”, che di fatto accusavano Conte di parteggiare per i 5 Stelle e la replica dura del Premier.
Lega.“Sono stati accolti suggerimenti e fatti ultimi miglioramenti a un decreto che combatte camorristi, scafisti e teppisti, dando più forza e tutela alle forze dell’ordine” fanno sapere fonti Lega al termine del Cdm. Come riporta ’Adnkronos. “Siamo certi che ci sarà approvazione in settimana, lavoriamo per il bene del Paese”.
5 Stelle. “Prendiamo atto delle criticità sollevate sul decreto sicurezza e siamo pronti risolverle al più presto, lavorando serenamente con la Lega – hanno fatto sapere anche fonti del M5S – Questo fa un governo responsabile”.
C’è comunque gelo tra i vicepremier: un muro di silenzio, che è rimasto in piedi durante il Cdm. Al momento non c’è stato chiarimento né faccia a faccia tra i due, a quanto apprende l’AdnKronos. I due non si parlano dal giorno in cui è scoppiato il caso Siri – il 18 aprile scorso- e Di Maio ha chiesto pubblicamente un passo indietro del sottosegretario leghista messo fuori dal governo l’8 maggio scorso. Ma di “promessa mantenuta” ha parlato Salvini sul disegno di legge sui magistrati onorari approvato (salvo intese) in Cdm. “Tutelati migliaia di lavoratori messi a rischio dai governi del Pd e garantito funzionamento della Giustizia. Soddisfatto per il lavoro fatto anche sui magistrati onorari”.