Tanti giovani nel settore dell’industria farmaceutica che si pone in controtendenza rispetto al resto del sistema economico accelerando sulle assunzioni di “under 35”, in un panorama caratterizzato da una forte crescita della produzione e dell’export. E’ quanto emerge da una rielaborazione dei dati INPS, secondo cui in quattro anni (2014-2017) sono stati assunti l’11% in più di giovani al di sotto dei 35 anni nell’industria farmaceutica contro la crescita zero dell’industria manifatturiera. Questa variazione rappresenta anche l’81% della crescita occupazionale nell’industria del farmaco.
Questi numeri sotto i riflettori a Milano, nel corso di un incontro organizzato dalla Società italiana di farmacologia(SIF),Farmindustria ed Università degli Studi di Milano. Fra le altre cose si parla di promozione della ricerca con una collaborazione pubblico-privato, di opportunità di occupazione nel settore e del tema del trasferimento tecnologico alle imprese.
Un settore da primato – Il settore dell’industria farmaceutica è un fiore all’occhiello del Sistema Italia, in quanto risulta primo posto in UE per produzione con circa 32 miliardi, grazie all’export che conta l’80% del totale. Gli investimenti in Ricerca e produzione poi sono pari a 2,8 miliardi all’anno (1,5 in ricerca, 1,3 in produzione).
Un serbatoio di impiego per giovani e donne – Un settore che impiega risorse umane altamente qualificate, con un numero di addetti in persistente crescita: oggi sono 66.000, in gran parte laureati o diplomati, di cui 6.400 ricercatori. Non solo i giovani, ma anche le donne sono moltissime: rappresentano il 42% degli addetti e nella ricerca raggiungono addirittura il 52% del totale. “La Ricerca ha bisogno di continua linfa vitale, per mantenere viva la scintilla e per provocarne di nuove. Ecco perché vogliamo coltivare
oggi i talenti di domani cercando di trasmettere passione, entusiasmo e fiducia”, ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. (Teleborsa)