Tutto il fascino degli abissi racchiuso in 70 vasche, raccontato da habitat tropicali lambiti dall’oceano e popolato da 400 diverse specie. E’ il mondo azzurro dell’Acquario di Genova, sicuramente il simbolo della Costa Edutainment. Primo in Europa per dimensioni e attività, nasce dall’intuizione geniale della nota famiglia, già leader del turismo crocieristico e da una precisa volontà di reinvestire sulla città.
Un’espressione di mecenatismo urbano giocata sull’edutainment, formula di svago che significa, alla lettera, “imparare divertendosi”. Il tutto, attraverso l’esperienza diretta dei sensi: suoni, colori, suggestioni. Ma anche tatto: a bordo vasca si possono accarezzare le razze, incredibilmente “affettuose” con i visitatori, o dar da mangiare ai delfini, che considerano l’uomo un validissimo interlocutore. “Sono cose che non si imparano dai libri” ci spiega Giuseppe Costa, presidente esecutivo Costa Edutainment, brand che riunisce 11 strutture per una superficie totale di 470mila metri quadrati. Tra le più famose, oltre al polo ligure, gli Acquari di Livorno e Cattolica, l’Acquafan di Riccione, il Parco Oltremare e, sempre in Romagna, la mitica Italia in Miniatura. Al di là delle specificità di ognuna, vale per tutte l’imperativo dell’“impiego qualitativo del tempo”, come lo definisce Costa.
Gli addetti ai lavoro. Tra personale addetto alla biglietteria, alla cura degli animali, alle visite guidate per gruppi e scuole, risorse dedicate a marketing e ufficio stampa, quest’industria della “felicità consapevole” arruola in tutto 500 impiegati, 280 dei quali a regime e 240 stagionali. Divertimento per palati fini, frutto del mix tra il bisogno di intrattenimento e una più nobile vocazione scientifica: una mission non facile, ma portata a termine con successo. Il gruppo ha chiuso il 2018 con un valore di produzione di 60,2 milioni di euro, con un indice medio di customer satisfaction pari a 8,7, su una scala di valori di 10 punti di gradimento.
Ma quali sono i segreti che, solo lo scorso anno, hanno messo in fila davanti alle vasche di squali e meduse, e in coda agli scivoli e alle miniature, ben 2,8 milioni di visitatori? Secondo Costa, “Sono due gli imperativi da seguire: ascolto del cliente e innovazione. Da sempre monitoriamo scientificamente gli utenti con questionari, richieste di feedback pre e post visita sull’accoglienza, l’accessibilità delle informazioni, la validità dei percorsi. Seguiamo attentamente il viaggio del cliente dalla fase precedente alla scelta di visitarci, fino alle impressioni di fine gita. E’ la nostra risposta alle esigenze del mercato, che in questo settore è sempre fibrillante e in continua evoluzione. Il nostro progetto di Customer Relationship Management serve proprio a migliorare l’esperienza di visita. Ottimi i risultati complessivi rilevati dai social network, con un potenziamento dell’interazione con i nostri visitatori – engagement rate medio al 5% – e nella awareness delle strutture di Costa Edutainment: l’Acquario di Genova, che costantemente, da oltre 20 anni, si posiziona tra i primi 5 acquari del mondo, entra anche nelle prime 5 posizioni della classifica di Tripadvisor. Dalle prenotazioni di C-Way, il Tour Operator dell’edutainment in Italia, emerge che l’anno scorso la struttura è stata meta di 65.000 studenti con docenti, e 71.000 persone in gruppi organizzati. Va di pari passo, chiaramente, l’innovazione continua, che consente un avvicendarsi di specie marine sempre nuove, ma anche modalità di fruizione multimediali e strategie di rispetto ambientale che sono alla base del nostro operare. Gli esempi sono tanti. Alla tradizionale guida cartacea di parchi e acquari, abbiamo sostituito un’app che attiva contenuti di approfondimento in corrispondenza delle vasche. A breve avremo il QR Code. Le visite guidate di un tempo, hanno lasciato il posto a incontri ‘a tu per tu’ con gli animali, postazioni multimediali e percorsi sensoriali”.
Sicuramente un’ottima strategia per ingraziarsi anche i target più giovani e sofisticati, puntando a svecchiare la classica modalità di frequentazione dei musei. “Non più poli museali freddi e polverosi, non più siti asettici – prosegue Costa – ma partecipazioni interattive, con il supporto di personale formato, addestratori esperti e pronti a soddisfare ogni curiosità sugli ospiti di vasche e terrari”. Ma una strategia costosa: sempre lo scorso anno, il gruppo ha investito 4,7 milioni in migliorie, manutenzioni e avanguardie, tenendo a mente il leitmotiv dell’ambiente.
“In tutte le strutture Costa Edutainment – spiega il presidente – è sempre più diffuso l’impegno a promuovere attività educative e di divulgazione scientifica a tutela dell’ambiente, in particolare quello marino, con focus sui danni provocati dalla dispersione dei rifiuti plastici e non e del consumo responsabile delle risorse ittiche, tutti elementi che ritroviamo nell’obiettivo 14 dell’Agenda ONU 2030, dedicato alla vita sott’acqua e alle risorse dei nostri oceani, ogni anno sempre più in pericolo. In ambito energetico, a completamento di quanto già attivo in altre strutture del Gruppo, è stato realizzato un impianto di trigenerazione in grado di produrre la quasi totalità dell’energia necessaria per l’attività dell’Acquario di Genova, è stato adottato un sistema gestionale di nuova generazione. In futuro intendiamo ampliare ulteriormente le opportunità di business e generare valore e benessere da condividere, mantenendo una visione responsabile e sostenibile dello sviluppo. Il successo di questa attività si accresce e si conferma nello sviluppo di politiche manageriali improntate alla coerenza con tali valori, la gestione etica del vivente, il rispetto concreto per l’ambiente, la trasparenza nell’accoglienza del visitatore e la responsabilità nella gestione dei flussi finanziari”.
Non solo. La sensibilità di Costa spazia su più livelli: “Ai nostri 500 dipendenti, tra fissi e stagionali, siamo felici di poter affiancare lo staff specializzato di cooperative sociali, che da molti anni sono parte integrante del nostro team e che con noi condividono valori e obiettivi”. Un esempio, la collaborazione con la mostra “Dialogo nel Buio”, un “viaggio” speciale in totale assenza di luce che trasforma luoghi e gesti familiari in un’esperienza straordinaria. Guide non vedenti accompagnano piccoli gruppi nell’oscurità, simulando situazioni reali di vita quotidiana per cui è necessario “un altro vedere”: non si usano gli occhi ma il tatto, dell’udito, l’olfatto e il gusto. Sulla stessa falsariga, la sinergia stabilita tra Acquafan e Comunità di San Patrignano, all’insegna della solidarietà e sotto l’egida di un messaggio sociale: preferire sempre l’adrenalina “sana”, come quella dei parchi divertimento.