Milano, – Tecnologia e internazionalizzazione: questi i punti di forza della formazione professionalizzante ITS, oggetto dell’incontro che si è svolto oggi a Milano dal titolo “ITS: la soluzione al lavoro del futuro”, nell’ambito dell’assemblea dei soci dell’Associazione Rete Fondazioni ITS Italia. Un appuntamento che ha visto come protagonisti rappresentanti del mondo delle imprese, del credito e soggetti istituzionali tra cui MISE, Confindustria, Regioni Lombardia e Toscana, OCSE e UE.
Gli ITS creano occupazione, lo dicono i numeri del Monitoraggio Nazionale 2019 del Sistema ITS promosso da Indire: le imprese assumono circa l’80% degli studenti entro un anno dal diploma, di questi l’89.9% trova un impiego coerente al proprio corso di studi. Il 44,9% degli iscritti ha tra i 20 e i 24 anni, il 62,3% proviene dagli istituti tecnici ma rilevante è la percentuale di iscritti con diploma liceale (21,3%) in netto aumento nell’ultimo anno (+4,6%).
Nella strategia degli ITS la qualità dell’istruzione “professionalizzante” è al primo posto: il 42% del percorso scolastico è svolto in impresa e il 27% delle ore di teoria in laboratori di aziende o di ricerca, dove il 70% dei docenti proviene dal mondo del lavoro. Il link diretto con le imprese rappresenta dunque uno dei punti di forza del sistema. “Gli ITS sono ad oggi l’unica agenzia educativa realmente integrata con le imprese” commenta Alessandro Mele, Presidente ITS Italy. “Diventa dunque essenziale diffondere la cultura degli Istituti Tecnici Superiori, scuole ad alta specializzazione, per far fronte alla grave disoccupazione giovanile e alla cronica mancanza di tecnici specializzati nel nostro Paese. Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Bussetti ha annunciato lo sblocco di 32 milioni di euro da destinare agli ITS, che oggi rappresentano una vera e propria garanzia di occupazione” ricorda Mele. “Dopo 10 anni sono circa 10.000 gli studenti in Italia che frequentano gli istituti di specializzazione tecnica post diploma ma la richiesta delle imprese è di 500.000 tecnici specializzati: c’è quindi ancora molto lavoro da fare.”
Nella mattinata si è svolto anche l’incontro tra l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, Melania Rizzoli, e Fabiola Riobe, Presidente di CCID Community College for International Development, in cui si sono gettate le basi per la creazione di un partenariato internazionale Lombardia-USA per il programma di scambio degli studenti dei tre ITS lombardi. “Il sistema ITS lombardo è cresciuto molto in questi anni grazie anche alla combinazione virtuosa tra il finanziamento pubblico e il co-finanziamento privato. Questo ha permesso di raggiungere il numero di 103 percorsi attivi sul nostro territorio. Sono convinta che occorra insistere ora su due aspetti fondamentali” dichiara Melania Rizzoli. “Anzitutto, lavorare sul “brand” ITS, è inaccettabile che percorsi dagli esiti occupazionali straordinari siano ancora così poco conosciuti dai nostri giovani. In secondo luogo, per alzare ulteriormente la qualità dei nostri percorsi credo si debba puntare sull’internazionalizzazione. Apprezziamo infatti lo sforzo fatto da alcune fondazioni che hanno erogato anche moduli in lingua inglese. In quest’ottica – prosegue l’assessore – ci auguriamo che le Fondazioni colgano l’opportunità messa a disposizione dal mio assessorato che a partire da quest’anno finanzia periodi di soggiorno all’estero per gli studenti ITS. E’ nostra intenzione alimentare il confronto con realtà internazionali simili a noi: in quest’ottica credo che sia stata molto produttiva la presenza oggi di interlocutori provenienti da Paesi Bassi, Canada e Stati Uniti”.
Tra le principali sfide lanciate da ITS Italy c’è quella del progetto Campus Tecnologici ITS, una campagna ideata per promuovere l’investimento infrastrutturale creando adeguate sedi, laboratori e studentati, per passare da corsi sparsi sul territorio a sedi riconosciute. Tra le esperienze più significative in Italia, l’esempio dell’Accademia Navale di Genova, ITS in cui Regione Liguria ha investito 8 milioni di euro creando una prestigiosa sede che ha trasformato la Fondazione in un centro di competenze per grandi imprese.
Tra le novità presentate anche “per Merito”, il finanziamento di Intesa Sanpaolo che consente agli studenti di investire sul proprio futuro e condurre gli studi con un sostegno economico. “Per Merito” si rivolge a tutti gli studenti residenti in Italia che frequentano le università italiane ed estere, enti di alta formazione post diploma come l’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) o un master. Dal secondo trimestre 2019 per la prima volta per Merito è stato esteso anche a chi frequenta corsi di formazione post diploma non universitaria presso gli ITS. Si tratta del primo risultato reso possibile dal Fund for Impact, il fondo creato da Intesa Sanpaolo per le categorie con difficoltà di accesso al credito.