Il primo tragico incidente si è consumato a Trento, in Val di Sole, dove Marco Badani, operaio 53enne sarebbe morto a causa delle ferite riportate. L’uomo, rimasto vittima di un incidente sul lavoro alla Film Solution di Fucine di Ossana è stato trasportato in gravi condizioni presso l’ospedale Santa Chiara di Trento dove, successivamente, è deceduto. Stando alle prime ricostruzioni eseguite dagli inquirenti dopo il drammatico incidente, l’uomo sarebbe rimasto ferito a seguito del violento impatto con un rullo alimentare.
Ed è sempre di ieri l’ennesima e crudele notizia che riguarda la morte, anche in questo caso a seguito di un incidente sul luogo di lavoro, di Renzo Donà, autotrasportatore di Quinto Treviso che di anni ne aveva 42. Renzo era impiegato in un’azienda di Trevignano e presso la stessa ha perso la vita dopo essere stato investito da uno scavatore condotto da un altro dipendente dell’azienda. Una fase movimentata del carico, un errore, una semplice distrazione o chissà e per Renzo, il cui decesso, stando ad una prima ricostruzione, sarebbe stato provocato dai traumi riportati nel rovesciamento della macchina operatrice, non c’è stato nulla da fare.
Ma non è finita qui la lista delle morti bianche risalenti alla giornata del 15 aprile 2019. In questo giorno nero, ha perso la vita anche un terzo lavoratore, rimasto schiacciato da una gru. L’uomo, che aveva 47 anni e lavorava presso un’industria che si occupa di meccanica di precisione, a Maniago, in Piemonte sarebbe morto rimanendo schiacciato dalla gru che stava manovrando.
Tre morti bianche in un solo giorno. Cosa vuol dire questo in ambito di sicurezza sul lavoro? Tre morti che rappresentano un fallimento per chi si occupa di sicurezza o un’illusione per tutti quelli che del miglioramento dei sistemi di controllo e prevenzione hanno fatto il proprio cavallo di battaglia?
Oltre mille morti l’anno per infortuni sul lavoro. Tre morti in un giorno sarebbero all’incirca un migliaio di morti all’anno, numeri allarmanti, disarmanti ma soprattutto realistici, che purtroppo riflettono l’attuale portata delle morti a seguito di incidenti sul lavoro. Stando ai dati pubblicati dall’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), relativi agli infortuni, infatti, nel 2018 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto sono state 1.133, 104 in più rispetto alle 1.029 del periodo compreso tra gennaio e dicembre 2017. L’aumento delle morti è pari al 10,1% e tradotto in numeri più chiari, vuol dire che nel 2018 si sono registrati mediamente 3 decessi al giorno a seguito di infortuni sul lavoro.