Secondo un report nazionale sulla P.A. della Funzione pubblica della Cgil, tenendo conto dei pensionamenti previsti nei futuri 72 mesi, diventerà “necessario assumere nei prossimi tre-sei anni 500mila lavoratori”.
Lasceranno il lavoro circa il 40% dei lavoratori dei ministeri, autonomie locali e sanità, che dovranno essere sostituiti.
La Cgil infatti prevede che in questi tre comparti più o meno il 40% di lavoratori e lavoratrici potrebbero raggiungere i requisiti per andare in pensione nei prossimi 3-6 anni.
Dall’analisi dei dati del conto annuale a fine 2016, nelle “Funzioni centrali i lavoratori con più di 60 anni di età erano 124.737 in sanità 230.057 e 199.692 nelle funzioni locali”.
Per quanto riguarda invece il settore istruzione oggi ci sono, sempre secondo lo studio della Cgil, tra gli 80mila e 90mila posti vacanti: tra questi, però, solo una minima parte sono da considerare in organico di diritto. Considerando, comunque, che ogni anno lasciano tra i 20mila e i 30mila docenti e Ata, nei prossimi 72 mesi nella scuola sono previste tra le 150mila e le 200mila assunzioni.
Tutte queste assunzioni, secondo la Cgil sarà indispensabile per mantenere l’attuale livello di servizio.
Ovviamente, il turn over potrà realizzarsi solo attraverso dei concorsi pubblici, considerando che nella PA non possono essere attuate assunzioni tramite chiamata diretta.