Adnkronos – Fuga dal Sud. Alla ricerca di un lavoro e di un futuro, sono migliaia i giovani che abbandonano il Mezzogiorno e, con il loro bagaglio di anni di studi, affrontano veri e propri viaggi della speranza, di notte, in autobus, per arrivare al mattino nelle località del Centro e Nord Italia e tentare la carta del concorso pubblico.
“Ho mandato curriculum in giro – afferma a Labitalia Carla, nome di fantasia – e nessuno mi ha risposto. Ho avuto qualche chiamata, però o in nero, oppure avrei dovuto aprire partita Iva e lavorare sotto cooperativa. Questo tipo di offerte sinceramente non era proprio il caso di accettarle”. E c’è chi, come Manuela, da anni fa su e giù per lo Stivale. “Ne ho fatti tanti di concorsi -racconta- e questi viaggi sono molto stancanti e sacrificati sia per noi che per le nostre famiglie”. “Non c’è niente qui, provo a fare tutti i concorsi – dice Antonella – e prima o poi si spera di passarne qualcuno. Eventualmente, se si vincerà un concorso, mancherà la famiglia, ma per il lavoro si fa questo e altro”.
Ma per chi ha ancora la forza di restare nella propria terra, e di valorizzarla, adesso c’è ‘Resto al Sud’: l’incentivo gestito da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del ministero dell’Economia) con una dotazione di 1.250 milioni di euro, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le agevolazioni sono rivolte agli under 36. Ciascun imprenditore può ottenere 50mila euro, fino a un massimo di 200mila nel caso di più imprenditori. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono: un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa e un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le pmi.
Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi. Chi vuole presentare la domanda può rivolgersi ai numerosi enti convenzionati con Invitalia (comuni, università, associazioni) per ricevere supporto gratuito per la predisposizione del progetto d’impresa.
Antonio, tra coloro che hanno presentato la domanda su www.invitalia.it, sottolinea: “Sono estremamente soddisfatto. Ho saputo di questo incentivo tramite il web. Aspettavo da alcuni anni che uscisse un’agevolazione che mi permettesse di restare al Sud e investire nella mia terra. Il nostro progetto si basa sulla produzione di cosmetici che vengono creati ‘su misura’, sulle esigenze delle persone che hanno caratteristiche diverse, dalla pelle al ph. Vogliamo aprire un laboratorio in Campania, appunto grazie ai fondi di ‘Resto al Sud'”.
Il nuovo incentivo ha rappresentato un’opportunità anche per Giuseppe, che vuole avviare ad Avellino un’attività di prototipazione, stampa 3D e produzione artigianale di arredi e complementi d’arredo con l’utilizzo di materiali quali il legno, il ferro battuto e la plastica. “Dopo la laurea in architettura – racconta il ragazzo – ho cercato lavoro e contemporaneamente ho seguito la mia passione per la falegnameria e da lì è nata l’idea di restare nella mia terra sfruttando gli incentivi pubblici. Altrimenti sarei stato costretto a salire al Nord o addirittura all’estero come tanti altri miei colleghi”.
“Mi ha colpito molto – sottolinea – la rapidità della risposta di Invitalia, visto che l’esito positivo è arrivato a meno di un mese dalla presentazione della domanda. La velocità è quindi uno dei punti di forza di questo strumento”.
Dunque, il viaggio della speranza verso altre regioni o all’estero si può trasformare, grazie agli incentivi di ‘Resto al Sud’, in un percorso imprenditoriale da compiere nella propria terra d’origine.