“Già da bambina avevo due grandi passioni: la musica e la matematica. Dopo il liceo scientifico, i diplomi di solfeggio e il quinto anno di pianoforte al Conservatorio, scelsi di andare sul sicuro: mi iscrissi ad ingegneria. Ero certa che così avrei trovato velocemente un lavoro, e poi mi piaceva l’idea di diventare Ingegnere. Per me un ingegnere era una sorta di Leonardo Da Vinci, un inventore appassionato di matematica e logica, ma anche di pittura e di musica. E per quasi vent’anni la mia vita è stata proprio come l’avevo sognata: ho fatto l’Ingegnere. Poi tutto è cambiato.” Inizia così a raccontarmi del suo cambio vita Antonella Diocesano. Me l’ha presentata Isabella Spadaro, esperta di outplacement, che ho rincontrato in questo mio breve viaggio a Bari. Isabella l’ha seguita al momento della sua uscita da HP Enterprise Services, ed ora la sta accompagnando nella realizzazione dei suoi nuovi progetti, a partire da Music Together BAM, un suo nuovo sogno.
Si perché i sogni cambiano, e bisogna avere il coraggio di osare, e di realizzare anche i nuovi sogni. Rimanere attaccati a quelli vecchi può far davvero male! “Io volevo fare l’ingegnere e l’ho fatto. Nei 17 anni come Project Manager ho viaggiato molto, e mi sono sempre occupata di progetti sfidanti e stimolanti. Con il tempo però, le cose si sono complicate, il mio tempo libero era sempre meno, e le continue e frequenti trasferte mi pesavano. Con l’arrivo di Francesco nel 2012 poi, iniziò una vera e propria rivoluzione, che è ancora in corso. La mia scala di priorità non è più la stessa ed è cambiato il mio punto di vista su molte cose. E questo mi ha portato pian piano a maturare la scelta di cambiare lavoro, vita.”
Mi racconta così delle sue lunghe chiacchierate con Vita Matarrese, amica e coach, con cui ha condiviso un percorso di crescita e sviluppo personale. “Non posso dire che a cambiarmi la vita sia stata la maternità, ma posso sicuramente affermare che, anche grazie a mio figlio, ho scelto di non accettare più quel che prima mi forzavo a farmi andare bene. Perché avere un figlio se poi non puoi passare del tempo con lui? Perché dover accettare richieste in contrasto con i miei valori? Più il tempo passava e più mi sembrava evidente che il mio lavoro non portava benessere a me, né alle persone ed al mondo che mi circondava.” Ed ecco perché Antonella ha scelto di accettare l’opportunità offertale da HP ES di un’uscita incentivata con un percorso di outplacement: “Volevo realizzare il mio nuovo sogno! E cioè trovare un lavoro che mi consentisse di fare nuove esperienze, esplorare nuovi mondi, costruire dei legami umani più forti, e che in qualche modo contribuisse a rendere il mondo migliore, e le persone più felici.”
Non è stato facile. Diverse persone intorno a lei non comprendevano la sua volontà di lasciare un lavoro così sfidante, ma sicuro, ed anche lei, dentro di sé, aveva una vocina molto severa e molto insistente che si auto-giudicava e si opponeva al cambiamento. Ma pian piano le diventava sempre più chiaro che le sue priorità erano altre. “La mia famiglia invece, comprese le mie motivazioni, e mi appoggiò da subito. Ma devo ammetterlo: l’idea di trasformare la passione per la musica in un progetto di lavoro è venuta per caso, sempre ammesso che esista il caso, perché io credo che nulla accade per caso. Avevo iscritto Francesco ad un corso di musica per bambini ed una delle lezioni prevedeva la presenza dei genitori. Ci andai e fu lì, tra tanti bambini e la musica, che lo sentii forte e chiaro: anche io volevo fare questo!”
Fu così che Antonella contattò Music Together® (www.musictogether.com), una scuola americana che propone un metodo innovativo di formazione musicale diffuso in tutto il mondo, rivolto a bambini e genitori, con l’idea di formarsi ed aprire una sua attività nella sua città. E seguendo il consiglio della direttrice della scuola di Roma – “in due viene meglio”- chiamò subito Giancarlo Di Pierro, il suo collega HP, che da sempre aveva una “doppia vita” come chitarrista e concertista, proponendogli di unirsi a lei.
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“Accettò, e cosi insieme frequentammo a Bologna il corso per diventare teacher e director, tenuto dai fondatori americani del metodo. Ed oggi eccoci qua, in piena attività. Con Giancarlo seguiamo bambini da 0 a 7 anni. Le lezioni coinvolgono anche i genitori, i nonni, o chi li accompagna in questo percorso. Insieme ci si avvicina alla musica, giocando, con quella serietà e concentrazione che solo nel gioco divertente dei bambini c’è. Si inizia con le percussioni, per arrivare all’utilizzo di vari strumenti. Il metodo prevede che anche a casa i bambini, sempre accompagnati da adulti, continuino a giocare, e a stare insieme con, per, e nella musica. Non abbiamo una sede, ma ci mettiamo a disposizione di scuole ed associazioni, e così copriamo per ora la zona di Bari e provincia. Nell’estate faremo numerose lezioni dimostrative perché a settembre i genitori possano già essere certi della scelta fatta.”
L’attività è all’inizio, e con Isabella, che è stato il suo angelo custode in questo cambio vita, sta continuando a lavorare per concretizzare al meglio questo ed altri nuovi progetti. “Dopo l’ispirazione, arrivata inaspettatamente in quella lezione di musica di mio figlio, ora si tratta di dare forma e struttura a questa mia nuova professione, e perché no?, magari intraprendere anche altre attività che realizzino la mia aspirazione di creare relazioni vere e forti, diffondendo benessere per me e per gli altri, mettendo a frutto anche il mio essere ingegnere, e le competenze acquisite negli anni di Project Management.” Già, perché Antonella si rende perfettamente conto che ogni sua competenza acquisita negli anni le potrà essere utile, e vuole farne tesoro.
“Ora mi sento bene, e sento di aver finalmente dato spazio ad una parte che avevo rimosso, sedato, nascosto. Da sempre per me la musica è il linguaggio privilegiato per le emozioni. Le note sono più efficaci di mille parole in certi casi. Ed ora che più che mai, attraverso le note che mi cantano in testa in ogni momento, sento di poter esprimere tutta me stessa. Ora si tratta di comporre una nuova vita, in cui creare armonia tra le mie parti ed i miei sogni, per avviare sinergie potenzianti e di benessere per me e per gli altri”. A chi non ha un sogno nuovo, ma lo vorrebbe, a chi non ha una passione, ma la desidera, a chi vuole cambiar vita, ma ha troppa paura, Antonella dice: “Ascoltate di più voi stessi. Siamo tutti immersi in un gran rumore di fondo, in urgenze e messaggi di paura. Ma se si trova il tempo per fermarsi ed ascoltarsi, si può sentire e scoprire la propria voce personale che ci dirà quello che è giusto per noi. Tutti abbiamo dentro di noi una melodia, e seguendo quella sapremo quando, come e con chi cambiar vita.”
E salutandomi cita Milan Kundera, “Le vite umane sono costruite come una composizione musicale. L’uomo, spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita. Ad esso ritorna, lo ripete, lo varia, lo sviluppa, lo traspone, come fa il compositore con i temi della sua sonata”.
E a volte allora cambiar vita non significa buttar via tutto, ma solo comporre meglio una nuova armonia.
di Samantha Marcelli
1 commento
Sei una bellissima persona…. Rivolgiti alle scuole elementari, hanno bisogno di gente come te che aiuti i piccoli con la Musica a relazionRsi