Ha solo diciassette anni, ma ha già raggiunto il suo sogno: pubblicare un libro. Patrizia De Grazia, giovane liceale eporediese, a maggio ha presentato il suo “Il silenzio delle candele” nella cornice perfetta e propizia del Salone del Libro di Torino, ed ora sta già lavorando alla traduzione in castigliano. Semplice, determinata ed allo stesso tempo umile, Patrizia ridimensiona il suo successo: “è solo un romanzo, devo ancora fare molta strada per essere una vera scrittrice, ma è un inizio, e ne sono felice. ”
Il romanzo che è centrato sull’amicizia tra Clara, brillante studentessa diciassettenne orfana di entrambi i genitori, e Beatrice, che poco più grande di lei, si prostituisce per mantenere la sua piccola bimba di cinque anni, è coinvolgente fin dalle prime pagine. I temi centrali sono l’amicizia, il perdono ed il tornare a credere nei sogni. Alla domanda su quanto c’è di autobiografico risponde sempre dicendo di essersi solo fatta inspirare da ciò che ha osservato intorno a se. “Siamo troppo spesso schiavi di pregiudizi, ma nessuno di noi merita di essere giudicato unicamente attraverso le apparenze, perché solo nella profondità della nostra anima si nasconde la nostra vera essenza. E le anime, si sa, non sempre si rendono visibili. Beatrice rappresenta proprio questo: una semplice e insignificante prostituta dimenticata dal mondo e ripudiata dalla società, ma lei è anche una madre, un’amica, una sorella e una donna che lotta ogni singolo giorno perché sua figlia non debba pagare il prezzo dei suoi errori”.
Patrizia dice a tutti che lo scrivere è la sua grande passione. “Per me conta più scrivere che essere pubblicata. Scrivo, da sempre: storie e pensieri, su foglietti sparsi poi lasciati e dimenticati in qualche cassetto. Anche questo libro è nato così: due anni fa ero in treno e scrissi su un foglio le frasi che oggi sono l’incipit del libro. E poi rileggendole sentii che quelle frasi meritavano un seguito, una storia, e così mi ritrovai a continuare, di parola in parola, di pagina in pagina, fino ad arrivare ai capitoli e al libro. E poi è stata mia madre a spronarmi, a spingermi, a crederci, e a cercare un editore. E fu un attimo. Inviai a Cesare e Helena della Hever Edizioni hever.it i primi capitoli. Pochi giorni dopo mi chiesero i mancanti. Buon segno pensai! E lo era. In pochi mesi si concretizzò la pubblicazione, in tempo utile per presentarlo anche alla Fiera del Libro di Torino”.
La sua emozione e felicità sono evidenti: “E stato tutto perfetto! A volte non mi sembra nemmeno vero! E quando mi trovo davanti ad un pubblico a presentarlo è sempre come se fosse la prima volta. Mia madre e mio fratello sono stati i miei primi fans. Poi sono arrivati i complimenti di professori e compagni di liceo, nonché di sconosciuti, ed in autunno riprenderò le presentazioni in librerie e circoli culturali”. Per il resto dice che la sua vita è come quella di una normale adolescente. “Amo fare foto insieme agli amici, postare ciò che mi piace su facebook e guardare dall’esterno la vita degli altri, mentre i vecchi compagni delle elementari crescono, gli amici si sposano, hanno figli, viaggiano e vivono. É bello vedere come il mondo vada avanti per tutti e come le persone siano disposte a condividere con il prossimo pezzi importanti della propria storia. Ti fa sentire parte di qualcosa di grande. Parte di un gruppo in cammino verso un futuro sconosciuto e un orizzonte incerto”. Ama Jeffery Deaver, Cecelia Ahern, Pirandello e Carlos Ruiz Zafón, ma ha anche un debole per film e serie TV, guardate però su internet senza le fastidiose interruzioni pubblicitarie della televisione, che nemmeno ha.
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Perseveranza e disciplina non le mancano per nulla, e lei dice che queste sono state le chiavi per realizzare il suo sogno. “Se avessi pensato al rischio di fallire non avrei scritto ogni giorno per un anno e mezzo. Avrei smesso al primo dubbio. Credo che molte persone, di tutte le età, per paura di fallire smettano di inseguire i sogni scegliendo mete più realistiche e sicure. Ora io so che i desideri non devo affidarli alle stelle cadenti, senza fare assolutamente nulla per farli accadere”. Ripete a tutti di non essere un caso raro. “Ho molte amiche che stanno raggiungendo i loro sogni come Gloria Manzoni che è campionessa italiana di ciclismo su pista, o Silvia Dockrill che ha vinto un concorso di talenti in lingua cinese. Certo ci sono ragazzi che danno fuoco ai cassonetti dell’immondizia e che passano tutta la giornata attaccati ai video giochi. Ma siamo una generazione come altre, con talenti e potenziale, forse ad alcuni manca solo la capacità di orientare le proprie energie”.
Non dà a nessuno anteprime su prossime pubblicazioni. “Non so se nel mio futuro ci saranno altri libri, ma so per certo che continuerò a scrivere. Ora lo studio mi impegna molto. Terminato il liceo voglio continuare gli studi a Madrid. Poi si tratterà di trovare il giusto equilibrio tra la richiesta che offre il mercato e ciò che desidero fare nella vita. Per noi giovani essere orientato in questo equilibrio tra passioni e realtà è molto importante”.
Grazie Patrizia. Tienici aggiornati. Aspettiamo di leggerti ancora.
di Samantha Marcelli