“Andai a Shanghai nel 2013 per un viaggio di lavoro. In quei 10 giorni me ne innamorai. Rientrata in Italia chiesi all’azienda il trasferimento lì. Poi, però, visto che i mesi passavano e nulla accadeva, presi la decisione di partire lo stesso”.
Ho parlato con Valentina Anrò poche ore prima che ripartisse per la Cina dopo la sua settimana al Carnevale di Ivrea. Nel pieno della battaglia delle arance aveva incontrato Roberto Tessitore, sì, lui, quello di Utopia, anche lui tornato per questa tradizionale occasione. Ed ecco il contatto. Un’altro cambio vita.
“Con la Cina è stato un amore a prima vista. Dopo la laurea in Biotecnologie Molecolari avevo subito trovato lavoro prima al Bioindustry Park e poi in DiaSorin, dove dal 2011 mi occupavo di marketing. Viaggiavo spesso. E più viaggiavo più mi piaceva. Anche in vacanza, zaino in spalle per scoprire il mondo! New York è stata la mia prima grande meta, poi Marocco, Tailandia, Malesia. Arrivata a Shanghai, la passione per le novità si è tramutata in desiderio di vivere davvero in un posto completamente nuovo. Per questo ho rischiato tutto! E a Gennaio 2014 sono partita”.
Mi spiega così che, decisa ad andare in fondo al suo progetto di trasferimento in Cina, si iscrisse ad un corso intensivo di cinese presso l’Università di Shanghai. “È stato stranissimo tornare a scuola. Mi mancava l’adrenalina del lavoro! Ma quell’anno di studio ora mi permette di vivere tutto in modo diverso: conoscere anche se non benissimo, la loro lingua da accesso ad una parte in più del loro mondo, della loro cultura. Dopo un anno ho iniziato a guardarmi attorno per trovare un lavoro, riconttattando anche l’azienda per cui lavoravo in Italia. Gli dissi semplicemente: sono in Cina, se avete bisogno di me”. Così prima con una consulenza e poi con un contratto Valentina è tornata a lavorare per DiaSorin China.
“Ora il 40 per cento del tempo lo trascorro viaggiando per la Cina. È un sogno. Sto vedendo e scoprendo posti meravigliosi! Certo avere a che fare con una cultura così tanto diversa non è facile. In realtà credo che vivere in Cina ti dà tanto ed allo stesso tempo ti toglie tanto. Ti dà quell’essere al centro del mondo, in un punto unico e speciale, dove tradizione ed innovazione si uniscono. Per il cibo, per esempio, accanto al piccolo ristorante cinese, vero, non come quelli in Italia, trovi quello più glamour ed internazionale con la cucina fusion. Ma è così in tutto. Orde di motorini e biciclette che affollano le strade in maniera caotica accanto alla Metropolitana più grande ed efficiente che io abbia mai visto – ufficialmente la più estesa al mondo!- Shanghai ti dà la ricchezza delle relazioni con persone di tutto il mondo, ma allo stesso tempo ti toglie la dimensione delle relazioni autentiche e profonde. Per questo almeno una volta all’anno devo tornare”.
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Prosegue poi raccontandomi degli episodi più strani dei suoi inizi cinesi: “Ricordo la prima cena con clienti e colleghi. Ad un certo punto arriva un piatto coperto. Percepisco la grande emozione di tutti, un coro di oooh!, e sollevato il coperchio ecco la sorpresa: una testuggine! E tolto il carapace, eccola lì, tutta tagliata a quadratini. E poi si, è vero, a volte ti fanno assaggiare larve ed insetti, ma soltanto nella grandi occasioni e spesso gli stessi cinesi si impressionano di fronte a certe specialità! Io adoro la cucina cinese che come quella Italiana si caratterizza per piatti regionali dai sapori e profumi tipici dei prodotti e della cultura locale. La verità è che se impari a vivere aprendoti alle differenze la Cina è il luogo delle occasioni uniche.”
Mi spiega poi che il lavoro per gli italiani in Cina c’è. Che si possono fare molti business e che il rischio è proprio quello di esagerare. “Si, la cosa che sopporto meno sono gli stranieri che arrivano qua e si esaltano, credendosi migliori e onnipotenti”. Quando le chiedo del suo futuro Valentina mi svela che in Cina ha trovato anche un compagno. “Stefano, è stato prima la mia guida, poi il mio migliore amico ed ora anche il mio amore. Al momento non abbiamo progetti di rientro in Italia o trasferimento altrove, a parte per le vacanze e il carnevale, certo”.
Salutandomi Valentina mi invita ad andare a trovarla: “So che ti sembra assurdo, ma la Cina è così, o la ami o la odi, ma per scoprirlo devi venire qui”.
Grazie Valentina. La tua curiosità è contagiosa, quindi chissà….
di Samantha Marcelli