Milano, 26 gennaio 2016 – Tornerà a Milano il prossimo 29 gennaio con un appuntamento dalle ore 10 alle 17 alla Casa dei diritti (via De Amicis 10) lo Standupificio, l’iniziativa promossa dall’associazione Dentro un quadro che permette alle persone in difficoltà perché senza lavoro di incontrare psicologi e psicoterapeuti gratuitamente per rialzarsi (to stand up) e ripartire da sè. Il tema centrale è quello del lavoro e del disagio da disoccupazione: un problema purtroppo ancora attuale, considerato che secondo i dati Istat a settembre il tasso di disoccupazione raggiungeva l’11,8%.
L’obiettivo dello Standupificio (da “stand up”, alzarsi, rimettersi in piedi e quindi ricominciare da se stessi) è creare una parentesi di esperienza che consenta di tirare il fiato, di guardarsi, di fermarsi, condividendo momenti di riflessione, interrogativi, vissuti. Il disagio da disoccupazione e da perdita del lavoro si manifesta spesso con ritiro sociale, ansia, depressione, irritabilità e disturbi psicosomatici risultano caratterizzare la sintomatologia più frequente in casi di protratta disoccupazione. La perdita del lavoro è inoltre annoverata fra i fattori di rischio più comuni per il disturbo post-traumatico da stress, che si manifesta comunemente con distacco emozionale, disregolazioni di rabbia e collera e forme di ottundimento emotivo fino all’immobilità e all’inazione. La capacità delle persone di pensare, di riflettere sui propri pensieri e su di sé, è spesso compromessa.
All’interno di questa cornice, Standupificio ha uno scopo duplice: consentire ai partecipanti un’esperienza personale e relazionale utile, incentrata sulla valorizzazione delle risorse personali e della cooperazione fra pari come chiave di volta per un possibile cambiamento sociale e fare tutto questo ricorrendo a saperi psicologici e psicoterapici scientificamente fondati, trasferendo anche strumenti semplici di autoaiuto.
Il numero zero dello Standupificio si è tenuto lo scorso 30 novembre: si è sperimentata la possibilità di trasferire strumenti di autoaiuto attraverso attività di gruppo e individuali. Nel secondo appuntamento del prossimo 29 gennaio ai partecipanti sarà data l’opportunità di seguire i percorsi psicoeducativi individuali Change! e il Muro di rabbia. Nel primo caso, si tratta di avere a disposizione l’aiuto di uno psicologo, per mettere a fuoco l’evento della perdita del lavoro, nonché le emozioni e i pensieri corrispondenti, riflettendo su come sia possibile intervenire sul disagio che ne consegue. La messa a fuoco avviene in tre momenti distinti: evento, emozioni, cognizioni. Questa pratica è utile perché il modo personale di pensare e interiorizzare gli eventi, noi stessi, gli altri, è in grado di influenzare il modo in cui ci sentiamo. Il Muro di rabbia parte dal presupposto che sviluppare consapevolezza su di sé e sulle proprie emozioni consente di gestirle al meglio, contenendole qualora poco adeguate al contesto e tutelando in questo modo il raggiungimento dei propri obiettivi. Muro di rabbiapermette ai partecipanti di focalizzare l’attenzione su questa emozione, con la guida di uno psicologo: sono messe a disposizione scatole di cartone e carta da imballaggio su cui sfogarsi attraverso il comportamento, per indicarne poi l’intensità percepita su un termometro di cartone e, infine, localizzare nel corpo le sensazioni ricorrendo a un manichino.
La partecipazione è gratuita. Per iscriversi: [email protected].