Da Labitalia – Internet ha indubbiamente moltiplicato le opportunità lavorative, sia per i professionisti sia per le aziende, creando nuovi contesti e scenari in cui potersi confrontare. Ma il valore della comunicazione ‘vis-à-vis’ non deve essere né dimenticato, né sminuito. Almeno questo è quanto emerge da un’analisi contenuta nell’ultima edizione dell’Hays Journal, in cui vengono mosse critiche all’eccessivo utilizzo della tecnologia nelle dinamiche lavorative. Il rischio maggiore, secondo gli esperti di Hays, gruppo specializzato nella selezione di middle and top management, è che i professionisti si ‘nascondano’ dietro una mail o un sistema di messaggistica istantanea, perdendo così le abilità interpersonali dirette, come la capacità di gestire un network di conoscenze utile dal punto di vista lavorativo.
“Il boom tecnologico – afferma Carlos Manuel Soave, managing director Hays Italia – ha permesso l’apertura di numerosi network, creando specifiche opportunità commerciali: navigare tra i principali social consente di attingere a una vasta base di conoscenze internazionali che, nella vita reale, sarebbero normalmente precluse. Non è un caso che le aziende stiano sfruttando sempre più spesso le potenzialità dei siti dedicati al ‘crowdsourcing. Ma Internet – aggiunge – non deve sostituire in toto la comunicazione diretta: sarebbe meglio evitare che email e chat prendano il posto del contatto umano. Il perché è presto detto: un rapporto tecnologico perde di sfumature e di calore e, la comunicazione virata sull’on line, indebolisce la capacità dei professionisti di creare un network di conoscenze e di contatti forte e strutturato”.
Le aziende dovrebbero incoraggiare il rapporto diretto – “In un’economia basata sulla condivisione e sulla conoscenza, è una strategia molto rischiosa – continua Soave – quella di ‘trascurare’ il rapporto diretto tra le persone, puntando tutto sulla tecnologia. Le aziende dovrebbero incoraggiare il rapporto diretto, sia in gruppo, sia in modalità ‘one to one’, sia internamente, sia esternamente all’azienda. Le compagnie devono allenare le competenze interpersonali del proprio staff, agevolando una dilatazione delle reti di contatti di ogni singolo lavoratore”.
La tecnologia è positiva, però – “Attenzione però – avverte Soave – ciò non significa che la tecnologia non abbia apportato aspetti positivi nella gestione dei rapporti ‘in’ ed ‘extra’ lavorativi: conoscersi tramite chat, social network o email può essere un ottimo punto di partenza per ampliare il proprio business, ma le relazioni professionali hanno necessità di concretizzarsi in incontri ‘live’. Un’azienda che vuole davvero emergere, prima o poi, ha la necessità – conclude Soave – di incontrare fisicamente le persone che desidera trasformare in clienti o in futuri collaboratori. Ed ecco dove tornano ad essere davvero indispensabili le skill interpersonali dei professionisti”.
Coltivare le conoscenze – Ecco allora da Hays cinque consigli utili per le aziende che vogliono rafforzare il proprio network d contatti. Innanzitutto, occorre coltivare le conoscenze. Spesso relazioni e contatti utili per la sfera lavorativa si creano e rafforzano casualmente o in ambiti inaspettati: le aziende dovrebbero, quindi, incoraggiare i professionisti a organizzare incontri per intensificare la propria rete di contatti, anche al di fuori della sfera lavorativa.
In secondo luogo, non bisogna trascurare la cultura generale. Una perfetta conoscenza del proprio lavoro e del settore in cui si opera è tacita per chiunque abbia un minimo di ambizione professionale. Ma la ‘cultura generale’, ovvero cosa si conosce fuori dall’ambito lavorativo, si sottolinea, è ugualmente importante e utile per tessere la propria rete di contatti. Promuovere tra i professionisti momenti dedicati alla cultura – con workshop, incontri o attraverso sconti e speciali convenzioni con musei o altri istituzioni artistiche – può rivelarsi così una mossa vincente per le aziende.
Terzo consiglio è di puntare sul confronto intergenerazionale. Va incoraggiato, cioè, il confronto tra le professionalità senior e quelle più junior: condividere interessi, idee e opinioni può essere la giusta scintilla per far scaturire progetti innovativi e ampliare la rete dei contatti aziendali. I lavoratori più giovani, possono portare, infatti, freschezza e un punto di vista non convenzionale, mentre i senior hanno dalla loro l’esperienza e una fitta rete di conoscenze costruita in anni di lavoro.
Quarto: incoraggiare e incentivare la creazioni di reti nelle figure intermedie. Il middle management, professionisti poco al di sotto dei vertici aziendali, sviluppano spesso frustrazione e insoddisfazione, si osserva, perché rallentati dall’eccessiva burocrazia. I responsabili aziendali dovrebbero , quindi, essere in grado di alleggerire il peso che incombe su questi professionisti, incoraggiandoli ad arricchire il proprio network di connessioni lavorative.
Infine, è indispensabile essere curiosi. Le aziende non devono isolarsi ma devono aspirare a diventare ciò che gli anglofoni definiscono come ‘curious corporations’: per prosperare e avere successo, le imprese devono essere aperte e devono prestare attenzione a ciò che sta succedendo sul mercato. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario impegnarsi e condividere informazioni, così da poter generare nuove idee e business plan in grado di sorprendere e sbaragliare la concorrenza.
E-mail e chat? Più contatti nel lavoro ma a rischio abilità interpersonali
La tecnologia può indebolire rapporti e competenze. Occorre investire di più i rapporti diretti.
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