A chiusura 2014 si conferma la crescita in Italia degli stipendi con un trend che risulta il più alto degli ultimi 5 anni. Ad affermarlo è OD&M Consulting, società specializzata in HR Consulting di Gi Group, di cui è in pubblicazione l’ultimo Rapporto in materia di retribuzioni del settore privato dal quale emergono le seguenti principali evidenze:
- A confronto con l’anno solare 2013,andando in ordine di crescita percentuale, si è registratonel 2014 un+ 5,8% per gli Operai la cui Retribuzione Totale Annua Lorda media è di 24.860 euro, + 4,8% per gli Impiegati a quota 29.931 euro di RTA media, + 4,4% per i Dirigenti che raggiungono i 115.791 euro di RTA media per arrivare al +2,3% dei Quadri con una RTA media di 55.402 euro
- Retribuzione fissa e retribuzione variabile: sianell’ultimo anno che nell’intero quinquennio l’aumento degli stipendi è stato determinato principalmente dalla crescita della componente fissa per tutte le categorie – per il solo 2014 per i Dirigenti la quota fissa ha registrato +4,9%, per i Quadri +2,3%, per gli Impiegati +4,6% e per gli Operai +5,9%.
- Inflazione: le retribuzioni di tutte le categorie sono cresciute maggiormente rispetto all’inflazione – sia rispetto all’indice dei prezzi al consumo NIC (0,2%) sia rispetto all’indice NIC dei beni ad alta frequenza (0,3%). Confrontando il trend misurato nel quinquennio 2010-2014, gli stipendi di Dirigenti, Impiegati e Operai sono cresciuti maggiormente per la prima volta anche rispetto all’inflazione dei beni ad alta frequenza di acquisto, mentre la crescita delle retribuzioni dei Quadri resta, invece, ancora al di sotto di entrambi gli indici dell’inflazione. La tendenza rilevata è quella di un potenziale aumento del potere d’acquisto per quasi tutte le famiglie professionali del mercato, non del tutto apprezzabile, però, a causa della bassa inflazione.
- Variabile: in generale la quota variabile dello stipendio negli ultimi cinque anni non si è sostanzialmente modificata (dall’11,7% di incidenza sul fisso nel 2010 al 12,1% nel 2014 per i Dirigenti, dal 7% nel 2010 al 6,7% l’anno scorso per i Quadri, dal 2,7% nel 2010 al 3% nel 2014 per gli Impiegati, dal 2,7% nel 2010 all’1,7% l’anno scorso per gli Operai). Anche il numero di percettori effettivi è aumentato solo di poco nel quinquennio nel caso di Dirigenti, Quadri e Impiegati, ed è diminuito per gli Operai; tuttavia da segnalare che nell’ambito dell’utilizzo di questa leva per le fasce medio-alte della popolazione lavorativa (maggiormente determinanti per il raggiungimento dei risultati aziendali), per i Dirigenti si è registrata una crescita di oltre il 10% della quota di retribuzione variabile effettivamente percepita nei 5 anni. Cifre interessanti per le fasce medio-alte nel 2014; ad esempio per i Dirigenti, rispetto alla media di un variabile di categoria di 12.506 euro, la quota media considerando i soli percettori è stata di 19.293 euro, per i Quadri rispetto alla media di 3.501 euro i percettori effettivi ne hanno ricevuto 6.651.
La dinamica positiva rilevata già nel 2013 si è confermata a consuntivo anche del 2014, con un’ulteriore crescita delle retribuzioni, la migliore misurata nel quinquennio per tutti gli inquadramenti – afferma Simonetta Cavasin, Amministratore Delegato di OD&M Consulting –. Da precisare che in tale risultato il bonus IRPEF di 80 euro ha avuto un’incidenza parziale per alcune categorie e stimabile nella copertura di circa il 50% dell’incremento medio registrato per gli stipendi di una fascia di impiegati e operai. In generale ci preme, invece, sottolineare il trend effettivo di ripresa di gestione della politica retributiva da parte delle aziende, segnale indicativo di una maggiore fiducia in linea con la situazione Paese e altresì riflesso di un maggiore dinamismo del sistema domanda-offerta di lavoro, a seguito del quale le retribuzioni diventano, pertanto, una leva di retention. Infine, da sottolineare che i sistemi incentivanti potrebbero essere certamente utilizzati di più in termini di produttività e coinvolgimento di alcune fasce di popolazione aziendale, tuttavia, non è trascurabile la crescita del peso del variabile sulla retribuzione fissa per i Dirigenti nell’ultimo quinquennio”.
A seguire, alcuni tra i dati più significativi del XIX Rapporto sulle Retribuzioni in Italia di OD&M Consulting rispetto ad alcune analisi condotte su base geografica, dimensione aziendale, settore/comparto, genere e giovani:
- Fermo restando che il Nord Ovest presenta i valori retributivi medi più alti in tutte le famiglie professionali, i migliori incrementi rispetto al 2013 spettano al Nord Est (+5,2%) e al Centro (+5,1%) per i Dirigenti, al Centro per i Quadri (+3,8%) e per gli Operai (+8,6%), al Sud e Isole per gli Impiegati (+6,9%).
- Le dimensioni aziendali determinano una significativa variabilità degli importi assoluti, che presentano valori costantemente in crescita all’aumentare dell’ampiezza delle imprese. Lo scarto retributivo fra grandi e piccole aziende è compreso fra il 18% e il 14% per Dirigenti, Impiegati e Operai, si attesta sul 7% per i Quadri.
- Gli incrementi retributivi maggiori per i Dirigenti si sono avuti nelle imprese di grandi dimensioni (+6,3%), per gli Operai in quelle medie (+6,6%), per i Quadri e gli Impiegati nelle Piccole, rispettivamente del + 3,1% e del + 5,2%.
- In termini di settori, il Credito e Assicurazioni presenta i valori retributivi più alti rispetto alla media di categoria per Dirigenti (+10,5%) e Quadri (+5,8%), l’Industria premia di più gli Impiegati (+8,3%), mentre i Servizi gli Operai (13%). Anche scendendo tra i comparti gli stipendi variano a seconda dell’inquadramento.
- Rispetto al genere, nel 2014 le retribuzioni delle donne sono cresciute di più rispetto a quelle degli uomini per quasi tutte le categorie professionali – Dirigenti donne (+6%), Quadri (+2,8%), Impiegate (+7,2%) rispetto ai colleghi maschi; si tratta di dati che hanno permesso di attenuare leggermente l’aumento delle differenze retributive degli ultimi anni, a eccezione degli Operai il cui differenziale tra uomini e donne raggiunge il livello più alto degli ultimi 5 anni (17,1%).
- Nel 2014, così come per tutto il quinquennio, si conferma che, a parità di età, i giovani laureati hanno compensi maggiori rispetto ai non laureati anche rispetto a quelli con una maggiore anzianità lavorativa: 26.887 euro di RTA media nel 2014 per un laureato con 1-2 anni di esperienza contro i 24.609 euro di RTA media per i non laureati con 3-5 anni di esperienza.“Da segnalare che gli aumenti del 2014 hanno riguardato buona parte del territorio nazionale e coinvolto anche aziende di medie o piccole dimensioni a dimostrazione di uno sforzo diffuso a contrasto della crisi per il recupero di competitività – conclude Cavasin –. In particolare, è il tessuto della media impresa che è riuscita a superare gli anni più duri riorganizzandosi e aprendosi alle opportunità dell’internazionalizzazione e dell’innovazione a confermarsi oggi il motore dell’economia, anche attraverso le dinamiche retributive rilevate”.
“Da segnalare che gli aumenti del 2014 hanno riguardato buona parte del territorio nazionale e coinvolto anche aziende di medie o piccole dimensioni a dimostrazione di uno sforzo diffuso a contrasto della crisi per il recupero di competitività – conclude Cavasin –. In particolare, è il tessuto della media impresa che è riuscita a superare gli anni più duri riorganizzandosi e aprendosi alle opportunità dell’internazionalizzazione e dell’innovazione a confermarsi oggi il motore dell’economia, anche attraverso le dinamiche retributive rilevate”.
Per maggiori informazioni: www.odmconsulting.com/ExecutiveSummary12014.