Ogni giorno, in tutto il mondo, milioni di persone salgono e scendono dalla metropolitana. Pendolari, lavoratori, studenti, turisti, residente e non, utilizzano il più veloce ed efficiente mezzo di trasporto pubblico per ottimizzare i tempi ed evitare il traffico cittadino. E se, per la maggior parte della giornata, il tutto scorre liscio, non si può dire lo stesso nelle ore di punta. Quando la gente affolla le stazioni, ci si muove a fatica per entrare ed uscire dai vagoni e si è spesso costretti ad aspettare la corsa successiva per non rischiare di rimanere pressati come sardine. Ma si sa, il tempo è denaro, specie in una metropoli caotica come Tokyo.
Devono aver pensato questo nella capitale giapponese, dove da anni è stata introdotta la figura del “buttadentro”. Uomini regolarmente stipendiati che, muniti di divisa ed armati di guanti banchi, pressano i passeggeri all’interno dei vagoni per permettere la chiusura delle porte. Per garantire l’efficienza del servizio e la puntualità dei treni nonostante l’affollamento, i “buttadentro” danno vita ad una reazione a catena di spintoni, consentendo ai mezzi di rispettare perfettamente gli orari di marcia.
Uno spettacolo ai limiti del paradosso che, però, nel Paese nipponico sembra essere all’ordine del giorno. La metropolitana di Tokyo è, infatti, una delle più trafficate al mondo. Con le sue tredici linee e duecentosettantaquattro stazioni, trasporta ogni giorni oltre sei milioni di passeggeri. Ecco allora che affollamento e caos diventano le caratteristiche principali della città giapponese, dove non sembrerebbe esserci via d’uscita alle carrozze stipate di persone ammassate, costrette a viaggiare fianco a fianco.
Ma, come sempre, c’è anche chi se ne approfitta. Sono i palpeggiatori o amanti della mano morta che, con la scusante della troppa vicinanza, allungano le mani con indifferenza. Per ovviare al problema ed evitare attenzioni non gradite da parte di uomini troppo intraprendenti e molestatori, la società che gestisce il servizio metropolitano giapponese ha introdotto nelle ore notturne il “vagone rosa”. La carrozza “women only” consente l’accesso ai soli passeggeri di sesso femminile.