LabItalia – I “lievi segnali di ripresa” nell’occupazione sono più sfruttati dai lavoratori stranieri che da quelli italiani. E’ in sintesi quanto emerge dalla nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia del ministero del Lavoro in cui si legge che il tasso di occupazione dei lavoratori stranieri, nel II trimestre del 2014 ha toccato quota 58,7% (+1,7% rispetto al II trimestre 2013): dunque più del tasso di occupazione degli italiani, che si e’ attestato al 55,4% (+0,5% su base tendenziale).
Parallelamente, il tasso di disoccupazione della popolazione straniera attiva è sceso al 16,3% contro l’11,8% delle forze lavoro di nazionalità italiana, con una diminuzione tendenziale pari a -1,6% punti percentuali. Complessivamente la popolazione straniera, nel II trimestre 2014, è di poco superiore ai 5 milioni di individui di cui 2.441.251 occupati, 474.273 persone in cerca di lavoro e 2.096.053 di inattivi. Nel rapporto si rileva che nel II trimestre 2014, a fronte della diminuzione, su base tendenziale, del numero di occupati italiani di circa 105 mila unità (pari a -0,5%), aumenta il numero di occupati stranieri in entrambe le componenti Ue ed extra Ue, rispettivamente del 4,6% e del 3,5%.
Si contrae inoltre il numero di stranieri in cerca di lavoro, passando dal mezzo milione circa del II trimestre 2013 ai 474 mila del II trimestre 2014, con un calo rilevante sia della componente Ue (-9,8%) che extra Ue (-6,1%). Di contro la platea dei disoccupati italiani aumenta di 106 mila unità (+4,1%). Aumentano gli stranieri inattivi che passano da poco meno di 1 milione e 960 mila unità del II trimestre 2013 a 2 milioni dello stesso trimestre del 2014, con una crescita prevalentemente concentrata tra gli stranieri Ue (+11,8%). Tali tendenze, si legge nel rapporto, riflettono la crescita della quota di cittadini stranieri sul totale dell’occupazione, crescita che avviene anche in assenza di nuovi ingressi programmati ed è influenzata in modo significativo dalla libera circolazione dei neocomunitari.