L’iter della riforma del regime fiscale dei buoni pasto, che si attendeva dal 1998, ha raggiunto ieri sera un traguardo importante con l’approvazione dell’emendamento alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati per l’innalzamento a 7 euro del valore esentasse dei buoni pasto elettronici proposto dal parlamentare Marco Causi (PD). Da domani l’emendamento passa alla Camera per poi approdare al Senato.
“Esprimiamo soddisfazione per questa misura – ha affermato Andrea Keller, amministratore delegato di Edenred Italia, il Gruppo che ha inventato il Ticket Restaurant® e leader nel mercato dei buoni pasto –. E’ in arrivo per i dipendenti italiani un investimento di 500 milioni di euro per la loro pausa pranzo, che genera un’integrazione di reddito di circa 400 euro a testa all’anno per la spesa alimentare. L’innalzamento del valore esentasse del buono pasto elettronico a 7 euro è un importante passo verso lo sviluppo delle tecnologie digitali in Italia. Secondo le proiezioni dell’Università di Tor Vergata e di Open Economics, con il tetto defiscalizzato a 7 euro il settore dei buoni pasto raggiungerà l’1% del PIL, si registrerà un aumento dell’occupazione di 16.398 posti di lavoro diretti”.
Nei soli settori direttamente interessati alla spesa per buoni pasto (esercizi ricettivi, agricoltura, alimentari bevande, commercio e GDO), è atteso un incremento occupazionale di 16.398 unità lavorative. Ma le previsioni potrebbero essere ancora più rosee se consideriamo anche l’indotto, ovvero i posti di lavoro indiretti generati dall’intervento su tutti i settori dell’economia della filiera (agricoltura e pesca, industria, costruzioni e servizi): l’incremento occupazionale potrebbe arrivare quindi a 73.748 unità.
Sempre secondo lo studio di OpenEconomics, questa misura innescherebbe maggiore entrate fiscali per il Governo di circa 936 milioni di euro. Il mercato dei buoni pasto sarà inoltre sempre più digitale e si prevede che alla luce della nuova disposizione vengano introdotti 35.000 nuovi POS che si aggiungeranno agli attuali 40.000 terminali già in uso, con un forte contributo alla digitalizzazione del sistema Italia.