Artigianalità, Made in Italy e personalizzazione: sono questi i tre elementi di forza di QUID, azienda fondata da Cristiano e Barbara Oppo (nella foto), fratelli campani, con anni di esperienza nel settore della gioielleria. “Siamo tra i primi al mondo a personalizzare anche la bigiotteria” sottolinea Cristiano, che ha dato vita alla sua impresa nel 2013 e ora è pronto a lanciare la sua attività imprenditoriale, che abbraccerà anche l’estero, dall’Asia agli Stati Uniti.
Dietro le quinte di QUID e i primi passi dell’azienda – “Fino a due anni fa ero il distributore nazionale di un’azienda di diamanti di Anversa: noi, nello specifico, commercializzavamo la materia prima (quindi il diamante tagliato, che veniva successivamente venduto alle aziende) – spiega Cristiano – Sono arrivato ad aprire tre uffici, tra cui uno a Roma, per questa distribuzione. La crisi, però, non ha tardato a farsi sentire e i margini di guadagno erano diventati troppo bassi, mentre i costi di gestione continuavano a crescere. Era presente, quindi, l’esigenza forte di vendere un maggior numero di diamanti, ma non semplicemente come materia prima. L’intento era quello di dare un valore aggiunto.
E il valore aggiunto, per me, era ed è rappresentato dalla personalizzazione e quindi avevo da subito iniziato a ragionare su come attuare questa operazione, tenendo in considerazione il fatto che oggi il settore della gioielleria utilizza molto la tecnologia e anche la stampa tridimensionale, che permette in poche ore di trasformare un disegno in un oggetto finito.
A questa esigenza si era unito, poi, un evento curioso, che aveva fatto nascere in me la voglia di provare davvero a realizzare qualcosa di concreto in questo campo: ero fidanzato con una ragazza e il giorno del suo compleanno mi ero dimenticato di quell’occasione speciale, così avevo rimediato all’ultimo momento regalandole un anello con diamante. Lei non era rimasta molto colpita – considerando il mio mestiere – e mi aveva fatto notare che in realtà le avevo regalato un oggetto molto banale. Non l’aveva considerato un regalo pensato solo per lei.
In quel momento mi sono deciso: l’unico modo per far capire a una persona che un regalo è veramente pensato e studiato per lei è la personalizzazione. Si può pensare ad esempio a un numero, che rappresenta un ricordo, oppure a una frase: a quel punto un gioiello, con all’interno, ad esempio, una data, non poteva essere un regalo banale. Dovevo assolutamente lanciare questo progetto.”
Essere un imprenditore oggi – “Se c’è un progetto in cui si crede, si deve cercare di trasferire l’idea e la passione agli altri e questo rappresenta una sfida e un’emozione meravigliosa. Non sto parlando solo dei potenziali clienti, ma anche dei dipendenti stessi dell’azienda e dei collaboratori. Bisogna creare magia e passione attorno alla propria attività e contagiare gli altri. Inoltre, non si deve attendere a lungo e lasciarsi stritolare dai dubbi, se si hanno delle possibilità di autofinanziamento – almeno fino a un certo step – e se c’è qualcosa di veramente concreto in gioco. Con questi due elementi portanti, si può fare il pieno di benzina e si può partire, senza ascoltare quello che ci viene detto dai media e dalle voci esterne.
Nonostante questo, però, bisogna essere anche consapevoli delle difficoltà che sono presenti e si susseguono a livello quotidiano. Una delle maggiori complessità che ho riscontrato, ad esempio, è stata quella di trovare personale specializzato: ci sono diverse persone che si sono vendute molto bene a chiacchiere, ma che poi non hanno saputo garantirmi dei risultati concreti.”
Il futuro di QUID – “Il design di ciò che proponiamo si avvicina anche a uno stile maschile e quindi stiamo guardando con interesse ai Paesi del Nord Europa e a grandi capitali come Parigi – conclude Cristiano – Mi interessano, inoltre, i Paesi dell’estremo oriente, come la Corea, dove c’è un forte gusto per l’artigianalità italiana e credo che lì il mercato sia pronto per accogliere anche un brand come il nostro. L’unione tra artigianalità e personalizzazione è fondamentale per proporsi ai Paesi esteri e anche nei confronti degli Stati Uniti e il futuro, per noi, è lì, fuori dall’Italia”.