LabItalia – ”Aumentano le imprese artigiane che quest’anno intendono assumere nuovo personale: sono circa 42.100, pari al 10,1% del totale (erano il 9,6% nel 2013). Un incremento che non basta però a bilanciare le difficoltà congiunturali e occupazionali ancora evidenti nel settore, come dimostra la perdita di altri 41.000 lavoratori stagionali e non stagionali (pari a una flessione del -3,2% dello stock degli occupati alle dipendenze nell’artigianato) e la diminuzione dei contratti di lavoro dipendente e atipico che verranno attivati nel corso del 2014 (-0,3% rispetto allo scorso anno)”.
E’ quanto evidenziano i dati sulle assunzioni previste dalle imprese artigiane, contenuti nell’approfondimento specifico del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.
”Cominciano però a intravedersi segnali di recupero tra le imprese artigiane che hanno già una proiezione all’estero (dove la quota di imprese che dichiarano di assumere arriva al 19% del totale) e tra quelle che hanno portato, all’interno di mestieri antichi, una nuova cultura 2.0 (17,8%). E’ per questo che alla ‘caccia’ di professioni tradizionali – che in alcuni, circoscritti casi, mantengono percentuali di ‘introvabilità’ elevati (dai lattonieri e calderai ai falegnami e valigiai) – si affianca una maggior richiesta di professioni intellettuali da assumere con contratto a tempo indeterminato o determinato (+22% tra il 2013 e il 2014) e di operai specializzati (+0,8%) e generici (+10,4%)”, aggiunge Unioncamere.
”Nel loro complesso, nel 2014, saranno circa 92.100 i contratti che le imprese artigiane intendono stipulare . Di questi, 77.600 saranno assunzioni stagionali e non stagionali, cui si aggiungeranno 4.900 contratti di lavoro interinale, 5.240 collaboratori a progetto e 4.330 ‘altri’ lavoratori non alle dipendenze (collaboratori a partita Iva e occasionali). Rispetto allo scorso anno, quando le assunzioni di personale dipendente programmate hanno di poco superato le 76mila unità, solo le assunzioni dirette (+2%) e gli ‘altri’ contratti di lavoro indipendente (+5%) mostrano una variazione positiva. Si riducono invece ulteriormente i lavoratori interinali (-11%) e, soprattutto, i collaboratori a progetto (-21%)”, rileva Unioncamere.
”Sono invece 118.600 le uscite preventivate di personale dipendente, con un saldo negativo pari a 41mila unità. Questo si traduce in un ulteriore calo del -3,2% dell’occupazione prevista del comparto (superiore al -1,5% del totale delle imprese dell’industria e dei servizi), in miglioramento, comunque, rispetto al -4,7% atteso nel 2013”, prosegue la nota.
”Con riferimento alle 77.600 assunzioni ‘dirette’ a carattere stagionale e non stagionale, la quota più rilevante si concentra nelle costruzioni (23.700 unità, pari al 31% delle entrate previste nel 2014 nelle imprese artigiane). A fronte di queste entrate, tuttavia, sono 42.700 i dipendenti in uscita previsti. Questa dinamica comporterà, quindi, un’ulteriore contrazione dell’occupazione dal settore, pari a 19mila unità, praticamente la metà dell’intero saldo negativo atteso dalle imprese artigiane”, prosegue Unioncamere.